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VERO COME LA FINZIONE
(STRANGER THAN FICTION)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 26 febbraio 2007
 
di Marc Forster, con Will Ferrell, Dustin Hoffman, Maggie Gyllenhaal, Emma Thompson, Tom Hulce, Linda Hunt (Stati Uniti, 2006)
 
Una voce narrante che sembra saperne assai di più del protagonista del quale ci sta descrivendo il quotidiano, un agente delle tasse (Will Ferrell) più metodico del proprio mestiere, che va comprensibilmente in crisi quando gli si insinua il sospetto di avere il destino segnato, un uomo di lettere (Dustin Hoffman) che mette a fuoco che il responsabile di quella spirale tragicomica è una scrittrice depressa (Emma Thompson) che bisognerà convincere a modificare l'epilogo di un romanzo dall'esito mortale. Questo procedimento, che introduce il mondo della finzione in quello della realtà cosi prepotentemente da riuscire a modificarla, ricorda un capolavoro di questa catena delle tre esse, social-sentimental-surrealista,TRUMAN SHOW; cosi come la serie delle grandi sceneggiature ad ambizione metafisica firmate da Charlie Kaufman, ADAPTATION, BEING JOHNMALKOVICH ed ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND.

Ma è forse giunto il tempo, quando affrontiamo il rompicapo di immaginare chi mai potrà estrarre il cinema svizzero dai confini laboriosi che sappiamo, di occuparci con un po' meno di condiscendenza di Marc Forster, il grigionese emigrato da anni ad Hollywood dopo che nemmeno il festival di Soletta si fosse degnato di prenderlo in considerazione. Perché, dopo i più che onesti MONSTER'S BALL, NEVERLAND e STAY, Forster sta sempre di più dimostrando di non aver tanto quella veste di simpatico orecchiante, tanto furbo da giungere a piazzarsi in odore di Oscar che il nostro pruriginoso microcosmo cinematografico riserva agli ambiziosi emigranti. Con tanti nobili modelli ai quali si ispira la (fin troppo?) sapiente sceneggiatura di Zach Elm, con qualche forzatura nel volerla piegare a tutti cosi ai propri voleri, come in quell'happy end dall'ingarbugliata giustificazione, un tono alla Woody Allen serioso un po' indeciso e qualche svolazzo registico di troppo, VERO COME LA FINZIONE può però far valere le sue belle note di merito. Originale ed ambizioso fra le tante sciocchezze che il grande schermo somministra settimanalmente, più consolatorio e umano che strumentalmente cinico nei confronti dei propri malcapitati personaggi, attentissimo agli attori Marc Forster sembra pronto a volare ancora più alto.


   Il film in Internet (Google)

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